di Sam Dolgoff
Tratto da The relevance of anarchism to modern society, traduzione di Lona Lenti
Ho cercato di mostrare che l’anarchismo non è una panacea che curerà miracolosamente tutti i mali del corpo sociale, ma piuttosto una guida [moderna] all’azione basata su una concezione realistica della ricostruzione sociale. Gli ostacoli materiali quasi insuperabili all’introduzione dell’anarchismo – scarsità di beni e servizi ed eccessiva centralizzazione industriale-manageriale – sono stati o possono essere rimossi dalla rivoluzione cibernetica. Ancora, il movimento per l’emancipazione è minacciato dalle ben più formidabili tecniche politiche, sociali e di lavaggio del cervello dell’“Establishment”.
Nella loro polemica con i marxisti, gli anarchici insistevano sul fatto che lo stato politico assoggetta l’economia ai propri fini. Un sistema economico altamente sofisticato, una volta considerato il prerequisito per la realizzazione del socialismo, ora serve a rafforzare il dominio delle classi dominanti con la tecnologia della repressione fisica e mentale e il conseguente annientamento dei valori umani. La stessa abbondanza che può liberare [l’umanità] dal bisogno e dalla fatica ora consente allo Stato di istituire quello che è in effetti un ospizio per i poveri nazionalizzato, in cui milioni di disoccupati a causa della tecnologia – dimenticati e emarginati senza volto dal “welfare” pubblico – verrà dato solo quanto basta per tenerli tranquilli. La stessa tecnologia che ha aperto nuove strade verso la libertà ha anche armato gli Stati con armi inimmaginabilmente spaventose che potrebbero annientare l’umanità.
Anche se gli anarchici non hanno mai sottovalutato la grande importanza del fattore economico nel cambiamento sociale, hanno tuttavia rifiutato il fanatico fatalismo economico. Uno dei contributi più convincenti dell’anarchismo alla teoria sociale è la giusta enfasi su come le istituzioni politiche, a loro volta, modellano la vita economica. Altrettanto significativa è l’importanza attribuita alla volontà dell’uomo, alle sue aspirazioni, al fattore morale e, soprattutto, allo spirito di rivolta nella formazione della storia umana. Anche in questo ambito l’anarchismo è particolarmente rilevante per il rinnovamento della società. Per indicare l’importanza attribuita a questo fattore, citiamo un passaggio di una lettera che Bakunin scrisse al suo amico Elisee Reclus:
“[L]’ora della rivoluzione è passata, non a causa dello spaventoso disastro [la guerra franco-prussiana e il massacro dei comunardi di Parigi nel maggio 1871] ma perché, con mia grande disperazione, l’ho constatato come un fatto, e lo scopro ogni giorno di nuovo che la speranza rivoluzionaria, la passione, mancano assolutamente alle masse; e quando queste mancano, è vano fare sforzi disperati…”